In origine Via Margutta era soltanto il retro dei palazzi di via del Babuino, dove si posteggiavano le carrozze e dove si trovavano scuderie e magazzini. Col tempo vi si istallarono cocchieri, stallieri, muratori e marmisti. Si deve all’ignoto artigiano e artista che nel medioevo vi istituì la prima bottega dove si facevano i ritratti, fontane, fregi e ringhiere, la fiorente migrazione di artisti prevalentemente dall’estero. In breve tempo artigiani e artisti sostituirono con case e giardini le umili baracche e le stalle dando nuovo carattere alla strada.

Oggi via Margutta è considerata una delle vie più affascinanti di Roma, dove alle originarie botteghe degli artigiani e alle importanti gallerie d’arte hanno aperto i loro spazzi espositivi antiquari, gioiellieri, negozi di arredamento e design.

Raccontare la storia dell’Osteria Margutta è come fare un viaggio a ritroso nel tempo. Nel 1974 Pietro Gabrielli, in gioventù nazionale di rugby e in seguito impresario musicale e teatrale, rileva questa piccola osteria attiva sin dal 1965. Grazie al suo amore per l’arte e per la cultura e alla collaborazione con la rivista letteraria “il Caffè” trasforma la sua osteria in un punto di riferimento e aggregazione per tanti letterati, artisti, registi e attori. Per citarne solo alcuni: Italo Calvino, Giorgio De Chirico, Achille Campanile, Pier Paolo Pasolini, Natalia Ginzburg, Eugenio Montale, Peppino De Filippo, Pupella Maggio e Federico Fellini. Il loro passaggio è oggi testimoniato dalle numerose targhette a loro dedicate e presenti sugli schienali delle sedie dell’Osteria.

Oltre a soddisfare i piaceri della tavola e a promuovere la diffusione della cultura l’Osteria Margutta diventa presto l’officina di una serie di iniziative di impegno sociale e civile come il laboratorio teatrale per i ragazzi con problemi di comunicazione. Questa iniziativa in seguito ha dato vita all’associazione i “Mille bambini a via Margutta” dedicata alla diffusione delle tematiche sugli handicap e ha contribuito a porre le basi per l’approvazione della legge 104 sul “rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona portatrice di handicap”.